Il Sistema Bancario attuale è una macchina complessa, oscura e conosciuta veramente da pochi. Purtroppo descrivere in un breve articolo tutte le sue sfaccettature è praticamente impossibile, soprattutto se ci si vuol rivolgere ad un pubblico di lettori che non ha conoscenze in materia bancaria e finanziaria. L'intento di questo articolo è come sempre quello di informare e sensibilizzare il lettore sulle varie pratiche utilizzate per “truffare” e/o “ingannare” chi purtroppo non possiede i mezzi per combattere e difendersi.
Prima di iniziare a comprendere “la problematica” della riserva frazionaria, bisogna in primis comprendere che la “moneta” utilizzata ai nostri giorni è completamente diversa dalla “Moneta” utilizzata nei secoli scorsi. Volontariamente si è utilizzata qui la lettera M sia maiuscola che minuscola, questo perché la “Moneta” utilizzata nei secoli scorsi aveva un “valore intrinseco”, che ne caratterizzava il “valore” e “peso di baratto”, ovvero la “Moneta” era coniata o formata da una percentuale o per intero di materiale raro e/o prezioso, come l'oro, l'argento o il rame oppure come poi si stabilì successivamente essa veniva emessa sulla base della quantità di riserva aurea dello stato, ovvero tanta moneta quanto oro. Nei due casi quindi non si poteva emettere più “Moneta” di quanto materiale prezioso si possedeva, la moneta circolante quindi era strettamente legata alla quantità di detenzione di oro e altri materiali preziosi. Con l'avvento, invece, della “moneta” moderna, si è praticamente superato il concetto di emissione moneta sulla base di materiali preziosi e si è introdotto il concetto di “moneta avente corso legale”. Praticamente si considera “moneta” uno strumento di pagamento non coperto né da riserve di materiali preziosi né da un valore intrinseco. La “moneta” legale quindi ha un valore di fatto semplicemente perché essa stessa esiste ed è utilizzata da uno Stato come se avesse valore intrinseco e perché essa è accettata nei mercati di scambio. Da qui si può comprendere come la “moneta” moderna potrebbe essere emessa in quantità indefinita, indipendente dal potere economico di uno Stato, vi sono delle leggi però che impediscono (solo in parte sfortunatamente ndr) l'emissione indefinita di moneta che potrebbe portare, come asserito da alcune scuole di pensiero di politica economia, ad un quasi certamente aumento dell'inflazione e una repentina svalutazione della moneta stessa, con la conseguente perdita di potere d'acquisto.
Dopo questa brevissima descrizione storica della moneta e la differenza tra “Moneta con valore intrinseco” e “moneta avente corso legale”, possiamo comprendere come oggi ci troviamo in un sistema economico monetario intrinsecamente inflazionistico e come le banche producono “moneta” dal nulla, ottenendo così guadagni esorbitanti.
Prima di procede, dobbiamo inoltre avere ben chiaro il concetto che gli istituti bancari nascono unicamente per “proteggere” i depositi, quali risparmi e beni di valore nel proprio caveau e solo successivamente come intermediari finanziari, capaci di creare attività remunerative a scopo di lucro semplicemente investendo moneta sui vari mercati.
Ora possiamo concentrarci sulla descrizione del concetto di “Riserva Frazionaria”, ovvero, la porzione dei depositi che gli istituti bancari devono trattenere, per legge, senza impiegarli in attività di investimento o prestiti. Quindi la riserva frazionaria non è altro che una quantità minima di “moneta” che l'istituto bancario deve mantenere in “deposito”, come strumento di garanzia per garantire liquidità. Questo significa che un istituto bancario che possiede un ammontare di “moneta” pari a X deve dividere e destinare questo valore da una parte, con una percentuale minima, alla Riserva Frazionaria e la restante parte investirla in attività remunerative. Quindi possiamo affermare sulla base di questo modus operandi che un istituto bancario possiede una % di X di “moneta” deposito chiamata Riserva Frazionaria (RF) e l'altra % restante di “moneta” che può utilizzare per attività remunerative (AR). La somma di RF e AR ci riporta al deposito iniziale X dell'istituto bancario in oggetto.
Compreso il concetto base di Riserva Frazionaria, non ci resta che comprendere come il sistema bancario produca “moneta” dal nulla. Prendiamo in esame adesso la sola parte di “moneta” investita in attività remunerative (AR) da parte di un istituto bancario. Quando questo istituto bancario investe “moneta” non fa altro che acquistare titoli, derivati, prestare denaro, etc etc., quindi trasferisce un “numeretto” dal suo conto corrente da un altro di un altro istituto bancario, senza mai movimentare denaro liquido. A questo punto l'istituto bancario che riceve il deposito derivante dall'attività di investimento del primo istituto bancario, attua il concetto di riserva frazionaria e come si può ben comprendere procederà allo stesso modo del primo istituto bancario, aumentando così il valore della “moneta” circolante che, ricordiamo questa operazione è possibile solo ed unicamente perché la “moneta” non ha più un valore intrinseco legato a materiali preziosi, bensì un valore detto legale.
Esempio pratico
ISTITUTO BANCARIO |
DEPOSITO INIZIALE |
1% DI RISERVA FRAZIONARIA |
RESTANTE PER ATTIVITA' REMUNERATIVE |
---|---|---|---|
BANCA 1 |
100 |
1 |
99 |
BANCA 2 |
99 |
1 |
98 |
BANCA 3 |
98 |
1 |
97 |
VALORE INIZIALE DEPOSITI |
VALORE FINALE DEPOSITI |
MONETA LIQUIDA |
MONETA VIRTUALE |
100 |
297 |
100 |
197 |
In questo esempio possiamo vedere come il valore dei depositi sia aumentato dopo aver iniziato ad applicare sui vari istituti bancari il concetto di riserva frazionaria. Ricordiamo inoltre che, in questa breve descrizione della riserva frazionaria e moltiplicazione della moneta non si è tenuto conto delle altre variabili che entrano in gioco come per esempio il tasso di interesse inteso come guadagno dalle attività remunerative di investimento.
In conclusione possiamo dire che purtroppo il sistema bancario e monetario attuale è intrinsecamente inflazionistico e fallace, di fatto crea “moneta” dal nulla che supera di gran lunga la “moneta” liquida circolante innescando la possibilità che il sistema bancario possa non coprire i depositi posseduti in caso di numerose richieste di liquidità. Un sistema per ovviare a questa problematica è la riduzione drastica di utilizzo per legge della “moneta” liquida. Una legge che salverebbe gli istituti bancari da possibili default e fallimenti ma che lederebbe la privacy dei risparmiatori e proprietari di conti correnti ma soprattutto la possibilità di definirsi proprietari dei propri risparmi di una vita (anche se in parte oggi già è così ndr).
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Dott. Oreste Romeo